Nonostante il conflitto in Ucraina, i problemi legati al Covid e le varie interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, una recessione mondiale non è una certezza per il prossimo anno. Ma ci sono aspetti da monitorare, soprattutto in Europa.
Naturalmente, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse sono problemi reali per risparmiatori e investitori. Purtroppo la fine non è ancora vicina. Prevediamo che l’inflazione elevata persisterà e che i costi di finanziamento continueranno a salire ancora per un po’, dato che il commercio internazionale si riduce e i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia continuano a salire.
Un nuovo ordine mondiale Con una Russia sempre più isolata e l’emergere della Cina come potenza economica globale in grado di competere con gli Stati Uniti, stiamo passando da un quadro geopolitico incentrato sui mercati finanziari statunitensi a un mosaico di sfere di influenza regionali. Che ci piaccia o no, il futuro è la frammentazione. Nel frattempo l’Europa deve decidere se seguire l’esempio degli Stati Uniti, rischiando di allontanarsi dalla Cina, o se diventare più autosufficiente, un passo che richiederebbe enormi investimenti in settori chiave come l’agricoltura, l’energia, la sanità e l’informatica. Nel tempo, un tale impegno potrebbe creare reali opportunità per gli investitori.
Le nostre previsioni per la seconda metà del 2022 I mercati sviluppati, come gli Stati Uniti e l’Europa occidentale, potrebbero andare incontro alla cosiddetta “stagflazione”, un periodo di crescita economica scarsa o nulla ma di persistente aumento dei prezzi. Potrebbe quindi essere utile cercare investimenti in grado di offrire rendimenti superiori al tasso d’inflazione, proteggendo così il potere d’acquisto. È il momento di adottare un approccio più difensivo, di diversificare e di avere pazienza, rimanendo investiti nei momenti difficili, piuttosto che vendere se gli investimenti non producono immediatamente i rendimenti desiderati.
• Mercati azionari È anche il momento di essere prudenti quando si investe in attività più rischiose, come gli ETF azionari (o “equity”), soprattutto perché il rischio paese è diventato più importante. Prevediamo che i titoli azionari statunitensi si dimostreranno più resilienti rispetto a quelli europei, anche se il mercato americano non è particolarmente scontato, nonostante la flessione di quest’anno. Vediamo opportunità in Cina, il cui mercato azionario puó essere un buon complemento a un mercato sviluppato come quello statunitense. I titoli cinesi dovrebbero beneficiare della graduale apertura post-pandemia della seconda economia mondiale e del sostegno politico che il governo sta fornendo. Siamo tuttavia attenti all’evoluzione della situazione legata al Covid. Guardando altrove, le azioni giapponesi potrebbero rivelarsi interessanti, con la ripresa della crescita economica, il miglioramento degli utili e il picco dell’inflazione. Anche i paesi esportatori di materie prime potrebbero ottenere risultati relativamente buoni. Nei prossimi mesi le società di maggiore qualità dovrebbero ottenere risultati migliori delle altre. Esse sono caratterizzate da un basso livello di indebitamento, da utili soddisfacenti e da una buona tenuta dei profitti e tendono a ottenere risultati migliori nei periodi di crisi. Questo perché producono beni di cui i consumatori avranno sempre bisogno, anche in tempi difficili in cui i tagli si concentrano su altri tipi di prodotti. Le società di qualità più alta spesso pagano anche dividendi, il cui livello tende a tenere il passo con l’inflazione. Suggeriamo di evitare la tentazione di “comprare i ribassi”. È invece probabile che sia più efficace cercare di conservare il proprio capitale.
• Obbligazioni Potrebbe rivelarsi utile aumentare l’esposizione all’obbligazionario, investendo in titoli di Stato, in alcune obbligazioni dei mercati emergenti per diversificare e nelle cosiddette obbligazioni “verdi”. Per coloro che preferiscono invece le obbligazioni societarie, propendiamo per il segmento di mercato di qualità superiore o “investment-grade”, in particolare negli Stati Uniti. Ci aspettano altri aumenti dei tassi d’interesse, ma se non saranno troppo aggressivi e riusciranno a tenere sotto controllo l’inflazione, consentendo al contempo una crescita economica soddisfacente, il futuro potrebbe essere più roseo per gli investitori obbligazionari.
• Altri attivi: diversificare per distribuire il rischio Dal punto di vista della diversificazione, la transizione verso le energie “verdi” dovrebbe continuare a sostenere alcuni segmenti specifici dei metalli e dell’energia, nonché alcune risorse naturali e investimenti in infrastrutture. Ci aspettiamo che che i prezzi del petrolio si manterranno elevati ancora a lungo, poiché l’offerta limitata compensa il rallentamento della domanda. Potremmo assistere a una divergenza dei prezzi dei metalli di base a causa delle limitazioni dell’offerta, ma i rischi sembrano limitati dal momento che la guerra tra Russia e Ucraina sta rimodellando l’offerta sul mercato dei metalli. Anche le prospettive per l’oro sono ancora positive, ma i prezzi potrebbero esaurire il loro margine di rialzo relativamente presto.
INFLAZIONE aumento generale dei prezzi che può quindi portare a una diminuzione del potere d’acquisto. Per misurare il tasso di inflazione, l’INSEE utilizza l’Indice dei prezzi al consumo (IPC).
STAGFLAZIONE situazione economica in cui si combinano stagnazione dell’attività economica e aumento dei prezzi (inflazione).
Tutte le informazioni sono tratte dall’Amundi CIO Outlook per il Secondo semestre 2022: “Life Above Zero”. View pubblicate il 01/07/2022, possono essere soggette a modifiche.