Come integrare gli ETF obbligazionari nel portafoglio
Dagli ETF tradizionali agli investimenti responsabili
Comunicazione di Marketing
I portafogli diversificati1 tendenzialmente ottengono risultati migliori nel lungo periodo e possono contribuire a mitigare l’esposizione al rischio, generalmente investendo in obbligazioni societarie e titoli di Stato oltre che in azioni. Le obbligazioni sono dette anche investimenti a reddito fisso poiché remunerano l’investitore con un tasso di interesse annuo prefissato.
In passato hanno spesso generato rendimenti inferiori rispetto alle azioni. Sono state però anche meno volatili, soprattutto in un orizzonte di investimento a breve/medio termine. Detto ciò, le obbligazioni hanno prodotto buoni risultati anche in fasi in cui il mercato azionario era in discesa. Ciò significa che investendo una parte del portafoglio nel reddito fisso se ne può contenere la volatilità complessiva2 e potenzialmente realizzare rendimenti più stabili nel lungo periodo.
I potenziali vantaggi degli ETF
Gli investitori che intendono inserire titoli di Stato e obbligazioni societarie in portafoglio possono prendere in considerazione gli exchange traded fund (ETF). Gli ETF a reddito fisso sono una tipologia di fondo di investimento progettata per replicare la performance di un gruppo di obbligazioni. Sono simili ai fondi indicizzati obbligazionari, con la differenza fondamentale che gli ETF si possono negoziare in Borsa come le singole azioni.
Con un’unica operazione, gli ETF obbligazionari offrono un grado di diversificazione1 che per la maggior parte degli investitori sarebbe difficile replicare acquistando singole obbligazioni. Amundi ETF offre una gamma completa di ETF obbligazionari: alcuni replicano, per esempio, indici che comprendono solamente obbligazioni emesse da governi europei o US, altri si concentrano su indici di obbligazioni societarie e titoli di Stato che rispondono a determinati requisiti di investimento responsabile, come vedremo qui di seguito.
Analogamente ai fondi comuni di investimento, gli ETF sono gestiti da portfolio manager che conducono le operazioni per conto del fondo allo scopo di conseguire il suo obiettivo di investimento. Tuttavia, nel caso dei gestori di ETF, le decisioni sono volte a replicare la performance dell’indice il più accuratamente possibile. La performance prevista di un ETF, al lordo delle commissioni, è in linea con quella del mercato sottostante, e ciò dà agli investitori una certa trasparenza su cosa aspettarsi dal proprio investimento3.
Al contrario, uno degli obiettivi principali dei gestori attivi è di superare la performance di un indice o benchmark. I gestori attivi ricorrono a diversi metodi per determinare quali strumenti sono in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi del fondo. I fondi a gestione attiva addebitano una commissione più alta per tale obiettivo di sovraperformance; anche per questo le commissioni dei fondi a gestione attiva sono più elevate.
Dato che gli ETF sono negoziati in borsa, sono altamente liquidi, il che significa che possono essere acquistati o venduti con facilità. Per quanto gli ETF siano un tipo di investimento relativamente nuovo (hanno infatti guadagnato popolarità negli anni 2000), hanno dimostrato resilienza in condizioni di mercato difficili, per esempio durante i primi mesi della pandemia da Covid nel 2020, quando hanno continuato a scambiare in modo efficiente.
Gli ETF obbligazionari sono negoziati in borsa come le azioni
ETF obbligazionari e investimenti responsabili
Nel mercato azionario si fa ampiamente riferimento ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), mentre nel mercato obbligazionario tali fattori sono stati incorporati con più lentezza. Negli ultimi anni, però, è emersa una vasta gamma di fondi, indici e ETF obbligazionari responsabili.
Amundi ha lanciato uno dei primi ETF in obbligazioni verdi (green bond) nel 2017. La diffusione di tali strumenti è aumentata con la pandemia quando gli investitori si sono resi conto della crescente importanza delle tematiche ESG. La ricerca suggerisce che sia meno probabile che le società che ottengono una buona performance sulle tematiche ESG siano insolventi sulle obbligazioni4, mentre altri studi hanno evidenziato una correlazione positiva tra le società che si comportano in modo responsabile e la loro redditività5.
Amundi oggi offre diversi ETF obbligazionari che si basano su indici che integrano criteri di investimento responsabile come parametro per inserire o escludere strumenti a reddito fisso in portafoglio. In questo modo è più facile che mai per gli investitori incorporare nei loro portafogli investimenti a reddito fisso che siano in linea con le loro convinzioni.
Costruire un portafoglio con gli ETF obbligazionari
Come abbiamo spiegato in precedenza, l’inserimento degli ETF obbligazionari in un portafoglio di investimento può aumentarne la diversificazione1 e contribuire a ridurre il rischio, e produrre dunque rendimenti potenziali più stabili nel lungo termine. In alcune circostanze, le posizioni obbligazionarie possono aiutare a contenere le perdite quando i mercati azionari riportano performance negative. Gli investimenti obbligazionari possono gestire il rischio nei momenti di incertezza, per esempio le variazioni dei tassi di interesse o gli effetti dell’inflazione.
In generale, più alta è la percentuale di obbligazioni rispetto alle azioni in portafoglio, minori saranno potenzialmente il rischio complessivo e il rendimento. La percentuale più adeguata di obbligazioni in portafoglio dipende dalla propensione al rischio dell’investitore, nonché dai suoi obiettivi di investimento e dall’orizzonte temporale. I consulenti di investimento spesso fanno riferimento ai portafogli “60/40” per indicare i portafogli costituiti dal 60% di azioni e dal 40% di obbligazioni. È importante tenere presente che questo mix preciso non è adatto a tutti, e che i portafogli 60/40 sono stati oggetto di dibattito per via di un 2022 difficile, in cui sia le azioni che le obbligazioni hanno generato rendimenti negativi. Tuttavia, possono rappresentare un buon punto di partenza per gli investitori che vogliono costruire un portafoglio bilanciato.
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GAMMA AMUNDI DI ETF OBBLIGAZIONARI
1 La diversificazione non garantisce un profitto né protegge da perdite.2 La volatilità misura la portata delle oscillazioni del prezzo di uno strumento finanziario in un determinato periodo di tempo. Maggiore è la variazione del prezzo, sia al rialzo che al ribasso, in un periodo di tempo più breve, maggiore è la volatilità. La volatilità storica di uno strumento finanziario si può calcolare considerando la deviazione standard annualizzata del rendimento in un periodo definito. 3 Gli ETF obbligazionari in questione non prevedono alcuna garanzia di rendimento.4 https://ficonsulting.com/wp-content/uploads/2022/04/FI_ESG_WP_2022.pdf5 https://capitalmonitor.ai/sector/tech/link-between-esg-investment-exists-new-research/6 Exchange-traded funds gestiti passivamente
Principali rischi:
- Rischio di perdita del capitale investito. Gli investitori potrebbero non recuperare l'importo inizialmente investito e potrebbero perdere l'intero investimento.- Rischio associato ai mercati a cui l'ETF è esposto. Il prezzo e il valore degli investimenti sono legati al rischio di liquidità dei componenti. Il valore degli investimenti può salire o scendere.- Rischio associato alla volatilità dei titoli/valute che compongono l'indice sottostante.- L'obiettivo di investimento del fondo può essere raggiunto solo in parte.
Rischio di credito - Un'obbligazione potrebbe perdere valore in caso di deterioramento della salute finanziaria dell'emittente.
Le informazioni sugli investimenti responsabili di Amundi sono disponibili su amundietf.com e amundi.com. La decisione di investimento deve tenere conto di tutte le caratteristiche e gli obiettivi del Fondo, descritti nel relativo Prospetto informativo.
Quando si investe in ETF è importante esaminare attentamente il Prospetto informativo del fondo. Come per ogni altro investimento, è consigliabile valutare gli obiettivi di investimento, la tolleranza al rischio e rivolgersi a un consulente professionale prima di prendere una decisione di investimento. SI PREGA DI NOTARE CHE IL CAPITALE INVESTITO È A RISCHIO. L’INVESTITORE RISCHIA L’INTERO CAPITALE E POTREBBE NON RECUPERARE L’IMPORTO INIZIALMENTE INVESTITO.
Possono verificarsi costi di transazione quando si negoziano gli ETF. L’investimento in questione riguarda l’acquisizione di quote in un fondo (ETF) e non in una determinata attività sottostante, poiché queste sono solo le attività sottostanti di proprietà del fondo.